martedì 22 ottobre 2013

500

500. Questo il probabile numero di migranti,salpati dalle coste africane,diretti verso Lampedusa, e che poi a causa di un ribaltamento della barca,la quale ha
preso fuoco,sono finiti in mare. Un centinaio di sopravvissuti arrivano sulla costa,un altro centinaio giunge morto,testimone passivo di quella notte,il resto dato
per disperso. “Non sappiamo più dove mettere i vivi e i morti”. Così dice al telefono il sindaco di Lampedusa Giusi Nicoli,in lacrime mentre fissa la tragedia. I
migranti sopravvissuti dicono che il peschereccio,che li ha avvistati,non li ha soccorsi, d’altronde sarebbe stato da “criminali” aiutarli, “favoreggiamento
all’immigrazione” è l’accusa; come è il comportamento dei sopravvissuti,un comportamento da criminali,cioè migrare da paesi poveri che non solo non offrono
alcuna speranza di lavoro,ma anche di vita. Abbandonano e vendono tutto ciò che a loro è caro,coscienti di dover viaggiare per mesi per dirigersi verso un
paese che li accolga e che li faccia sentire parte della comunità,per dirigersi verso una “nuova vita”. Proprio come Mohamed,un ragazzo somalo di sedici anni,il
quale per la sua “nuova vita” ha dovuto versare sette mila dollari per il viaggio,più mille dollari per salire su un barcone per poter poi essere gettato in mare
dallo scafista.
«Non esiste un piano sbarchi, si vive sempre sull’emergenza. Ed è una lezione, quella che ci arriva di continuo dal mare, che non riusciamo ancora a imparare».
Parole di Francesco Rocca,il presidente nazionale della Croce rossa italiana.
Ci facciamo trovare impreparati davanti ad un realtà,quella dell’immigrazione,che può avvenire ed è già avvenuta ma il vero problema è l’organizzazione
dell’accoglienza,limitata dai pochi fondi a disposizione e dai pochi aiuti che l’Italia riceve da parte dell’ Europa. Il minuti di silenzio va per quel centinaio di
persone non aiutate,non capite,non tutelate,va a tutte quelle persone che ci fanno parlare dato che si è arrivati al punto da legalizzare il fatto che per un pezzo
di carta debba lasciarti annegare,abbandonare il tuo cadavere ai denti dei pesci e al sale del mare,come una bestia, e anzi è punito chi non lo rispetta,multato e
condannato,per aver provato della pietà. In giacca e cravatta su una poltrona,non si ha la capacità,il giusto tatto per trattare certe cose! “considerate se questo
è un uomo” scriveva Primo Levi,ma la vera considerazione è se noi siamo ancora uomini…




                                                                    Marco Fornara, Giorgia Bazzurri

0 commenti:

Posta un commento