venerdì 6 dicembre 2013

Il Mediterraneo ieri e oggi (classe 2B)

Riceviamo e volentieri pubblichiamo i pregevoli lavori di alcuni ragazzi della classe 2B (a.s. 2013-2014) sul tema "Il Mediterraneo ieri e oggi".

Il Mediterraneo è stato fin dall'antichità un luogo geografico di grande rilevanza, culla di importanti civiltà fiorite sulle sue sponde grazie ai contatti che questo mare consentiva tra mondi diversi,come le civiltà dell'Oriente, dell'antico Egitto e della Grecia,ponendosi come spazio vitale di relazioni. Ha visto nascere talassocrazie come quella dei Fenici,la civiltà colonizzatrice dei Greci,e poi l'Impero Romano che,attraverso questo mare ha potuto dominare tutte le terre bagnate da esso e,quindi,lo ha chiamato "mare nostrum".Il Mediterraneo però,oltre ad essere un fattore positivo per l'evoluzione,l'incontro dei popoli e il commercio, è stato anche teatro di molte guerre.
Oggi il Mediterraneo è totalmente cambiato e, infatti, gli aspetti negativi ormai prevalgono su quelli favorevoli. Su questo mare vi si confrontano spesso conflittualmente società diverse come quella europea e quelle che si riconoscono nell'Islam. Se ne parla in tv,sui giornali, alle radio delle centinaia, forse anche migliaia di persone provenienti dalle sponde africane che emigrano verso l'Italia. Viaggiano in pessime condizioni igieniche e di sicurezza,pagano costi altissimi per il viaggio che devono affrontare al fine di fuggire da quella terra intrisa di problemi irrisolti e,alla fine, la maggior parte delle volte questa gente muore e, spesso, sul fondo giacciono cadaveri insepolti.
Il Mediterraneo ora può essere definito in vari modi a secondo dei punti di vista:Gli europei lo reputano un problema, perchè porta tanti, troppi immigrati che in paesi in crisi come il nostro non sono ben visti;Per gli immigrati invece, il mediterraneo viene visto come la speranza di cambiare vita in modo positivo, per molte famiglie della sponda africana;prendendo in considerazione tutti i punti di vista, non si può negare che questo mare che divide , non sia un bagno di sangue.
Lorenzo Chirichilli
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Il Mediterraneo è il mare su cui si affacciano i territori di tre continenti: Europa, Asia e Africa. Proprio grazie a questa sua caratteristica, sin dall’antichità è stato un centro fondamentale di commercio con il quale molte popolazioni hanno interagito fra di loro.                                                                                                                          Lungo le sue coste si sono sviluppate grandissime civiltà del passato come: i Fenici, i Greci, i Cartaginesi, i Romani. Questi ultimi, infatti, se non avessero avuto il controllo del Mediterraneo, non sarebbero mai andati verso Oriente e, di conseguenza, non sarebbero mai venuti a contatto con la cultura greca e sarebbero rimasti una civiltà rozza e primitiva; pertanto l’impero romano non avrebbe mai conquistato quel gran numero di territori e la Storia sarebbe cambiata in modo radicale.                                                                                        L’importanza di questo mare è perdurata anche durante tutto il Medioevo. In seguito alla scoperta dell’America, però, l’uomo ha cambiato i propri orizzonti e commerci, ignorando sempre di più “il mare nostro”. Oggi il Mediterraneo è diventato un mezzo per agevolare la criminalità, essendo navigato da barconi straripanti di emigranti, provenienti principalmente dalle coste dell’Africa, che fuggono dai loro Paesi a causa della povertà e della guerra, con la speranza di trovare un luogo dove cominciare una nuova vita serena.  Al contrario trovano solo la discriminazione nei loro confronti e alcuni arrivano anche alla morte.                                                                                                                            Sono quasi mille, infatti, i migranti morti dall’inizio del 2013 ad oggi.Uno degli avvenimenti più recenti, risalente al 30 settembre, è stato caratterizzato dalla morte di tredici persone, gettate in mare dopo essere state frustate. Dopo pochi giorni si è verificato un disastro peggiore, perché hanno trovato la morte più di trecento persone. Il Mediterraneo ha dunque perso i propri valori, dei valori che devono essere riscoperti dalle generazioni future, per far sì che non avvengano più disgrazie così tremende!
Simone Napolitano
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Il termine Mediterraneo deriva dalla parola latina Mediterraneus, in mezzo alle terre , successivamente gli antichi Romani lo chiameranno “Mare Nostrum”. Questo fin dall’antichità era un mare molto ambito in quanto fondamentale per coloro che, come i Romani, volevano diventare una grande potenza sia politica che commerciale. Proprio per questo ultimo motivo scoppiarono guerre anche assai brutali, come quelle contro i Cartaginesi guidate proprio dai Romani che risultarono poi vincitori. Oggi, purtroppo, il Mediterraneo è diventato un luogo di morte dove gente disperata, proveniente per lo più da luoghi in cui ci sono  guerre, principalmente dall’ Africa, cercano rifugio e tanta fortuna che nel proprio paese non  sono riusciti ad avere. Quest’ anno le statistiche ci dicono che in Italia principalmente in Sicilia e a Lampedusa, sono sbarcati migliaia di immigrati, provenienti con barconi spesso disastrati, pronti a cedere durante il lungo tragitto che  hanno dovuto affrontare. La cosa sorprendente è che queste persone oltre che a rischiare la vita per venire qui in Italia si indebitano al di sopra delle loro possibilità  con dei malviventi del posto che sono gli unici a poter loro permettere questo viaggio della fortuna. Proprio pochi giorni fa ad  alcune miglia dalle coste italiane sono morte ben tredici persone, tra cui donne e bambini, che poi sono stati  dall’equipaggio delle imbarcazioni buttate in mare.
Leonardo D'andrea
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Il Mediterraneo è stato fin dai tempi antichi uno spazio geografico di grande importanza.Le prime civiltà sfruttarono questo mare per espandersi sia economicamente che territorialmente, tutti sanno del ruolo fondamentale del  Mediterraneo in una civiltà come quella di Roma: uno dei più importanti imperi della storia, grazie alla supremazia sul Mediterraneo che permetteva ai Romani non solo di scambiare merci, schiavi ecc. ma anche di conquistare terre come il nord Africa oppure l’oriente.Sebbene questo mare fosse la più importante via di comunicazione della storia europea, il Mediterraneo con l’avanzare del tempo si è trasformato, diventando così teatro di orribili spettacoli.A tale proposito vorrei ricordare l’orribile tragedia che si è verificata a Sicili  (Sicilia) e che ha sconvolto, per la crudeltà, gli Italiani.Il 30 Settembre a Sicili, nel Ragusano, hanno perso la vita 13 persone nel vano tentativo di raggiungere la spiaggia a nuoto da una barca che conteneva 250 persone.Personalmente nel vedere le immagini di quei 13 corpi esanimi coperti da un telo bianco è stato toccante e commovente.Non conoscendo  le dinamiche dei fatti non posso scrivere altro, ma nel mio piccolo posso dedicare questo testo ai 13 uomini che hanno combattuto fino alla morte per rimanere a galla e che hanno navigato per tre giorni nella speranza di cercare condizioni di vita migliori.
Gabriele Gargani
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Sempre più spesso sentiamo dire frasi di questo tipo:
“Guarda cosa resta di quel bel mare che era il Mediterraneo!
Ora non è altro che un passaggio che conduce quei clandestini sulle nostre terre!”.
Personalmente,quando sento gente che parla così,riesco a stento a trattenermi da urlarle contro queste parole:
“Cos’è diventato il Mediterraneo? Cosa siamo diventati noi?
 Questa è la domanda!
Siamo diventati uomini senza valori,gusci vuoti,incapaci di provare compassione.
Permettiamo che muoiano milioni di persone senza alzare un dito solo perchè non le riteniamo abbastanza importanti da continuare a farle vivere.
 “Quei clandestini”,come li chiamate voi , arrivano da posti dove c’è la guerra,dove conducono vite peggiori che all’inferno.
Da loro non c’è né cibo né acqua e solo in pochi riescono a salire su una nave e a partire nella speranza di scampare alla morte.
Molti di loro si ammalano,molti muoiono,e noi li respingiamo come fossero cani rognosi.
Dove sono finite le nostre priorità di esseri umani?
Dove sono quei valori che ci hanno reso degni di farci chiamare persone?
Dove sono finite la compassione e le lacrime,dove la solidarietà?
Come abbiamo potuto crescere in un mondo che ci faceva ripudiare noi stessi!
Quelle persone sono come tutti noi.
Viviamo da sempre sulla stessa terra eppure continuiamo a crederci superiori.
Ci sono genitori là in mezzo che hanno sacrificato tutto per i loro figli,alcuni hanno dato la vita per permettere ad altri di salvarsi e noi li rifiutiamo.
Dovremmo provare,anche per una volta,a metterci nei loro panni,a capire cos’è il sacrificio,sentire cosa si prova a perdere qualcuno e a sentirsi rifiutati da coloro che erano per queste persone l’ultima speranza di salvezza.
Loro sono persone.
I vermi siamo noi!”.
Alla fine di questo discorso molte persone se ne andrebbero,altre mi fisserebbero senza dire niente,altre ancora,le più rare,abbasserebbero il capo e piangendo chiederebbero al vento di portare le loro scuse a coloro per cui non possono fare nulla.
Arianna Altigeri
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 Il cambiamento della funzione del mediterraneo durante i secoli “Mare nostrum” Così i Romani chiamavano il mediterraneo, perché a quei tempi avere il dominio sul mare voleva dire essere molto potenti. Il mare era il centro dei commerci, potevano affluire fino a Roma ogni tipo di alimento, ma anche molti altri beni non di prima necessità. Ma dalla scoperta dell’ America, il mediterraneo passò in secondo piano; il mare che prima era il centro del mondo conosciuto divenne un mare come gli altri, visto che dall’ America avvenivano commerci nuovi con risorse mai viste prima.Anche durante gli anni dei migranti italiani, il mediterraneo fu solo un mare di transito, mentre meta era l’ America.  Recentemente questo mare è scenario di grandi  migrazioni per gli abitanti del nord-Africa che arrivano verso l’ Italia, Francia, etc… ..    Queste povere persone , ridotte  alla fame spesso alla guerra, arrivano da noi in condizioni pietose,alcuni sopra gommoni , molti di loro sono bambini e donne, mentre altri uomini hanno lasciato la loro famiglia per trovare un lavoro e dar loro dei soldi. Ci sono spesso discussioni sulla sorte di questi emigranti, c’ è chi dice che sono convenienti e chi sconvenienti per l’ economia ma bisogna iniziare a ricordarsi che quelle persone non sono sacchi di soldi o qualcosa di dannoso, sono soprattutto persone come noi che, come noi, hanno sogni, speranze, paure. Per questo, se si sente una notizia di un altro sbarco, non bisogna dire o pensare: “Ah un altro carico….. “    bisogna immedesimarsi in quelle persone e seguire la notizia per sapere che fine faranno quei poveri uomini che viaggiano per migliaia di miglia sul mare solo per una speranza di salvezza, dalla guerra. Noi non dovremmo (come fa molta gente) rimanere indifferenti davanti a uno di questi emigranti che chiedono l’ elemosina; secondo me dopo aver donato qualcosa, ci dovremmo fermare a parlare con quei bisognosi e conoscere le loro storie che, stranamente non è molto diversa da quella dei nostri connazionali, anche essi, sono stati per moltissimo tempo migranti in molte aree del mondo. Inoltre il mediterraneo è anche sede di pirati, razziatori che attaccano le navi mercantili e pescherecci                                           Danlilo Cappelli
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Nel corso della storia il Mediterraneo ha sempre avuto una funzione molto importante ed è sempre stato culla di grandi civiltà nate e fiorite sulle sue sponde, quali quelle del vicino Oriente,dell’antico Egitto, quella dei Fenici, della Grecia e poi quella del grande impero Romano (riuscito a dominare l’intero mare, con metodi non sempre clementi, chiamandolo poi ‘Mare Nostrum’).
Un tempo questo mare era importantissimo, infatti tutti gli stati che bagnava erano considerati il centro del mondo.
Oggi,però,il significato del mediterraneo è diverso da quello che era un tempo.
Molte persone usano questo mare sfruttando i sogni di altri per scopi di arricchimento personale.
Abbiamo purtroppo molti esempi di come questo avvenga, sono esempi che solo a descriverli ti ‘piange’ l’anima, il cuore, e tutto ciò che una persona può avere di umano..
Sono esempi di migliaia di morti in pochissimo tempo, morti perché cercavano di scappare da quel che può essere un paese in guerra, un paese dove c’è la fame,dove si rischia la vita tutti i giorni, cercando di vivere in un luogo senza più paure, per poter vivere una vita dignitosa,e poi? Poi quello che li attende è la morte.
Vorrei raccontare la fortuna che ho io nello scrivere queste righe e vivere questa vita che, di certo, non è una vita sfarzosa, ma una vita che mi dà tutto ciò di cui ho bisogno.
Dico questo perché potrei non essere nata, potrei vivere in condizioni sociali ed economiche molto,molto diverse da quelle in cui sono ora.
Ho avuto la fortuna di nascere in questo paese grazie ai tanti sacrifici dei miei genitori,loro come i tanti morti, sono venuti dall’ Albania, sono riusciti a venire e sono stati fortunati nel provarci solo due volte (la prima volta sono stati rimpatriati).
Mia madre era incinta, precisamente stava affrontando il sesto mese di gravidanza, ma tanta era la voglia di andarsene dalla guerra civile dell’epoca, tanti erano i sogni di avere una vita come quella che la televisione del paese (trasmetteva canali italiani) ci faceva vedere che quello di perdermi era un rischio che doveva correre, perché dopo la mia nascita non avrebbe più avuto il coraggio di portarmi con sé.
Molti dicono che potevamo benissimo fare i documenti per venire, bene queste persone devono sapere che per avere i documenti bisognava essere persone piene di soldi e molti venivano arrestati solo per averli chiesti.
Tornando alla storia dei miei genitori, loro sono venuti qui (come tantissima gente straniera) con l’intenzione di trovare lavoro, creare una loro famiglia, avere una loro casa, e vivere senza la paura di poter essere uccisi tutti i giorni, senza più soffrire.Molti invece pensano che tutti quelli che vengono qui o in altri luoghi, hanno l’intenzione di compiere reati, e basta: non è così!
Anche se molti non ci credono, mi vergogno ogni volta che in televisione sento che uno straniero ha compiuto un reato, perché alla gente ne basta uno solo e comincia poi a diffidare di tutti i suoi connazionali.
È brutto perché si viene quasi esclusi da tutto, si è guardati con occhi diversi quando si vorrebbe solo e solamente avere rispetto.
La mia famiglia è venuta qui, dove c’erano altri miei parenti stretti, e ha affittato una piccola casa dove vivevamo in otto. Piano piano siamo riusciti ad avere una casa solo nostra, una casa che quella povera gente solo sogna. Io ce l’ho, ci vivo e molto spesso penso come sarebbe bello se tutti avessero la mia stessa fortuna però, cosa che mi fa più male, è sentire molti dire:” gli sta bene,non c’è lavoro per noi, figurati se ora arrivano loro e lo trovano”.
La mia risposta è semplice:”loro lo sanno? Sanno che situazione c’è nel mondo se non sanno neanche in che situazione sono loro nei loro paesi?”
Io ho cercato di raccontare la mia storia,perché è grazie a questa che sono una ragazza forte e con determinati valori.Rimango sempre senza parole nel ricordare la situazione economica dei miei genitori che,nonostante tutto, facevano sacrifici enormi pur di farmi avere tutto quello di cui avevo bisogno,a partire dal semplice gioco. Papà tornava alle dieci di sera stanco dal duro lavoro e giocava comunque con me, mi portava a letto e mi raccontava come una favoletta tutta la sua storia.
Amo mio padre,mia madre e tutta la mia famiglia e mi commuovo ogni volta che racconto questa storia.
Il mar Mediterraneo per me, per i miei genitori e per tutti quelli che hanno avuto la mia stessa fortuna, ci ha permesso l’inizio di una nuova vita; ma per la maggior parte dei casi, questo mare è stato la tomba di molti migranti: è diventato un mare rosso, per il sangue sparso, un mare che fino a che si sta sulle sponde africane (in questi ultimi tempi) è un sogno, ma che diventando realtà è un incubo senza fine che porta poi alla morte.
Orly 2B

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